venerdì 28 dicembre 2012

IL MONDO E’ GIA’ FINITO



IL MONDO E’ GIA’ FINITO

IL MONDO È GIÀ FINITO, e nessuno se ne accorge, può un morto rendersi conto di essere morto?!  l’umanità così come era stata concepita dal “Creatore” non c’è più.

L’UOMO si alzava all’alba per andare a lavorare, e qualunque era il mestiere che egli facesse, IL LAVORO NON MANCAVA MAI.

La MOGLIE nel frattempo levatasi di buon’ora, incominciava le faccende di casa, facendo le pulizie, facendo il bucato, rammendando la biancheria, e,….(oggi tutte queste cose si fanno fare alle “tate” o badanti, che nomi antipatici), perché le “donne di oggi” vogliono essere tutte in “carriera” “qualsiasi” carriera, purchè non si stia in casa, anche se poi il guadagno del loro lavoro, lo passano alla tata, e demandando anche l’educazione dei figli ad estranei, con tutto quello che ne consegue, senza leggere i giornali, basta guardarsi intorno, e vedere che società si è sviluppata.

…..Nel frattempo, svegliatisi  i figli, lasciando ogni cosa, si pulivano i bambini, gli si faceva fare colazione, si vestivano, e si accompagnavano a scuola, di ritorno a casa, la MOGLIE e MADRE, riprendeva il suo lavoro in casa, là da dove aveva lasciato, (il lavoro della donna IN CASA, è molto più gravoso di quello dell’uomo, e tralasciamo il fatto, che vorrei vedere l’uomo, partorire un figlio).

Dicevo che la donna, riprendendo il suo lavoro in casa, (io osservo mia MOGLIE), continuava a sgobbare tutto il giorno, e infine quando arrivava la sera,…incominciava a preparare la cena per tutta la FAMIGLIA .
Il MARITO e PADRE, dopo una giornata di duro lavoro, (può essere duro lavoro anche quello in ufficio se fatto con serietà), rientrava” stanco” ma SODDISFATTO, e SERENO, stanco per il lavoro che aveva svolto durante la giornata, ma sereno, perché sapeva che il giorno dopo, sarebbe andato di nuovo al lavoro, che gli avrebbe consentito, di non interrompere il ciclo della vita, della sua famiglia, e col pensiero rivolto sempre al FUTURO (una volta nel passato dell’uomo, c’era il suo futuro). Una vita che era diventata SERENA, grazie  a tante lotte contro i PREPOTENTI, che tenevano in SCHIAVITU’ le persone.

Lotte che anni fa, fecero acquisire dei DIRITTI UMANI, a molti popoli della terra, che avevano consentito alle popolazioni, di vivere una vita DIGNITOSA, nel rispetto dei DOVERI, degli uni verso gli altri.

IL MONDO E’ VERAMENTE FINITO!  E la “profezia dei maya”, per cui tutti abbiamo scherzosamente divagato, non centra niente, d’altronde i VERI CRISTIANI, (qualcuno ancora c’è) conoscono bene la frase detta dal FIGLIO di DIO: Solo il Padre mio conosce la fine dei tempi.

Ma il mondo è veramente FINITO, perché ; dilaga la CORRUZIONE, DEPRAVAZIONE, e perché non si CREDE a niente che non sia l’arricchimento personale, il potere politico e “religioso”, vedi anche i PAGANCATTOLICI, che si schierano sempre con i potenti, e adesso è il turno di monti, per questa “razza”( i pagancattolici) va bene di tutto.

Basta che loro sono esentati dal contribuire al “sostentamento” dei più deboli, anche se poi con le loro organizzazioni di “beneficienza” ogni tanto fanno delle plateali dimostrazioni di “carità” (forse per mettersi la coscienza a "posto"), che non bastano certo a convincere le persone del loro “buon” intento, perché la STORIA ci insegna, da circa 1700 anni, a partire dal concilio di Nicea nel 325 dc, dopo la soppressione del DIO di Abraamo e del CRISTO , suo figlio, hanno inn’alzato sugli altari TUTTE le divinità pagane GRECOBABILONESI, e a cui sono assoggettati TUTTI i potenti della terra.

Satana, attraverso le varie “chiese”, sta governando il mondo, e anche se la fine del mondo la conosce solo l’onnipotente SIGNORE, e LA DISTRUZIONE DEL MONDO, avverrà solo quando il SIGNORE, LO VORRA’, al momento, per L’UMANITA’, IL MONDO E’ GIA’ FINITO.

chi Grida nel Deserto
Daturiano Gamifali
http://daturiano-dionaturafamiglia.blogspot.com/
daturiano@gmail.com



venerdì 21 dicembre 2012

Yahushua e i Suoi Insegnamenti





Yahushua e i Suoi Insegnamenti

(Mt 13:1-23; Lu 8:4-15)

Mc 4:1 Gesù si mise di nuovo a insegnare presso il mare. Una gran folla si radunò intorno a lui. Perciò egli, montato su una barca, vi sedette stando in mare, mentre tutta la folla era a terra sulla riva. 2 Egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento:

3 «Ascoltate: il seminatore uscì a seminare. 4 Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono. 5 Un'altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; 6 ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. 7 Un'altra cadde fra le spine; le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto. 8 Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno». 9 Poi disse: «CHI HA ORECCHI PER UDIRE ODA».

Si prende forse la lampada per metterla sotto il vaso o sotto il letto? Non la si prende invece per metterla sul candeliere? 22 POICHÉ NON VI È NULLA CHE SIA NASCOSTO SE NON PER ESSERE MANIFESTATO; e nulla è stato tenuto segreto, se non per essere messo in luce. 23 SE UNO HA ORECCHI PER UDIRE ODA».

BADATE A CIÒ CHE UDITE. Con la misura con la quale misurate sarete misurati pure voi; e a voi sarà dato anche di più; 25 POICHÉ A CHI HA SARÀ DATO, A CHI NON HA SARÀ TOLTO ANCHE QUELLO CHE HA».

29 quando il frutto è maturo, subito il mietitore vi mette la falce perché L'ORA DELLA MIETITURA È VENUTA».
chi Grida nel Deserto
Daturiano Gamifali
http://daturiano-dionaturafamiglia.blogspot.com/
daturiano@gmail.com

domenica 9 dicembre 2012

BUONA LA CARNE UMANA



BUONA LA CARNE UMANA

Quello che ho detto a proposito della carne umana :


Vale non solo per la tigre, ma anche per i “caimani”, che hanno una bocca enormemente più grande, ed eccoli che dopo avere digerito le enormi quantità di “carne umana”, tornare a caccia di altra carne.

La speranza di noi Italiani, di non farci più MANGIARE da tutte queste BESTIE FAMELICHE, sta nel capire come ROMPERE i denti a tutta questa FAUNA che risiede nella NOSTRA Amata e Bella ITALIA, e sia che avanzino da destra o da sinistra, sono sempre LE STESSE BESTIE che ci insidiano, e non possiamo nemmeno rifugiarci, nella “torre che sta in “centro” perché un’altra bestia comandata da
“OSCURI SIGNORI”, e pronta a ghermire le sue “prede”.

Perciò alle prossime elezioni politiche, non ci resta che levitare al disopra di tutti questi MOSTRI, per avere SALVA LA VITA


chi Grida nel Deserto
Daturiano Gamifali

http://daturiano-dionaturafamiglia.blogspot.com/
daturiano@gmail.com

sabato 8 dicembre 2012

LA ROVINA E’ IL SISTEMA !!!



LA ROVINA E’ IL SISTEMA !!!

DA QUANDO E’ STATA PENSATAQUEST’EUROPA  È STATA LA ROVINA COMPLETA  DELLE FAMIGLIE EUROPEE

DA QUANDO È STATA PENSATA E ATTUATA;  LA GLOBALIZAZZIONE  È STATA LA DISFATTA COMPLETA DI OGNI UMANITÀ SULLA TERRA

RIFLETTETE





















chi Grida nel Deserto
Daturiano Gamifali

http://daturiano-dionaturafamiglia.blogspot.com/
daturiano@gmail.com

martedì 4 dicembre 2012

VERITA’ NASCOSTE SUGLI EBREI



VERITA’ NASCOSTE SUGLI  EBREI
E colpe secolari dei cattolici (Mariani o pagani, e NON Cristiani)

Ebrei sotto lo Stato Pontificio

Sotto l’Impero romano la Comunità ebraica romana si sviluppò diventando una dei più importanti centri ebraici della diaspora. Durante il Medio Evo, la Comunità rimase fedele alle sue tradizioni, e fu ugualmente attiva nella traduzione e nella copiatura di codici, e nella diffusione del sapere scientifico, servendo anche da ponte culturale tra il mondo latino della Chiesa cattolica e l’Islam.
INTORNO AL 1000 IN TUTTI I PAESI CRISTIANI VENGONO ISTITUITE LE CORPORAZIONI DI ARTI E MESTIERI, PER APPARTENERE ALLE QUALI BISOGNAVA PROFESSARE LA FEDE CRISTIANA; da questo momento gli EBREI, ESCLUSI DA OGNI A CAMPO DI ATTIVITÀ, SONO SOSPINTI verso l’unica professione preclusa ai Cristiani: quella di banchieri. La vita degli Ebrei subisce un mutamento radicale; non solo in Italia, ma in tutta Europa: facendo commercio di denaro si rendono necessari ovunque, ed è per questa sola ragione anche che ovunque sono tollerati. Gli Ebrei di Roma possono considerarsi i pionieri di questa nuova attività economica: i banchi di credito.
Le condizioni degli Ebrei a Roma e nello Stato pontificio vanno peggiorando: gli Ebrei devono fare le spese di due feste popolari che si tengono annualmente a Roma: una per il popolo in Piazza Navona, e l’altra per i soldati al Monte Testaccio. Per essere esonerati dall’obbligo umiliante di parteciparvi, gli Ebrei, fin dal 1312, pagano una forte tassa, che viene suddivisa fra tutte le Comunità dello Stato pontificio. Malgrado le tristi condizioni ambientali, gli Ebrei svolgono attività letteraria; e di quest’epoca ricorderemo il poeta Emanuele Romano, amico di Dante e forse suo coetaneo. Con l’arrivo degli ebrei espulsi da Spagna, Sicilia e Portogallo, a partire dal 1492, vennero introdotte a Roma usanze sefardite che convissero insieme a quelle della tradizione locale.
Il 12 luglio 1555 papa Paolo IV, al secolo Giovanni Pietro Carafa, con la bolla Cum nimis absurdum, revocò tutti i diritti concessi agli ebrei romani ed ordinò l’ISTITUZIONE DEL GHETTO, chiamato “SERRAGLIO DEGLI EBREI”, facendolo sorgere nel rione Sant’Angelo accanto al Teatro di Marcello, in una zona malsana, soggetta a inondazioni, con cancelli chiusi alla sera e riaperti all’alba. Fu scelta questa zona perché la comunità ebraica, che nell’antichità classica viveva nella zona dell’Aventino e, soprattutto, in Trastevere, ne costituiva la maggioranza della popolazione. Oltre all’obbligo di risiedere all’interno del ghetto, gli ebrei, come prescritto dal paragrafo tre della bolla, dovevano portare un distintivo che li rendesse sempre riconoscibili: un berretto gli uomini, un altro segno di facile riconoscimento le donne, entrambi di colore glauco (glauci coloris). Nel paragrafo nove, inoltre, VENIVA LORO PROIBITO DI ESERCITARE QUALUNQUE COMMERCIO AD ECCEZIONE DI QUELLO DEGLI STRACCI E DEI VESTITI USATI. Inoltre gli EBREI ERANO COSTRETTI ad assistere periodicamente a prediche che erano tenute nelle chiese adiacenti al ghetto e che miravano alla loro conversione. Tra le restrizioni giuridiche, sociali ed economiche, vi era quella che impediva agli ebrei di avere più di una sinagoga, prescrizione che fu aggirata incorporando sotto un unico tetto cinque diverse congregazioni o “scholae”, le Scole degli ebrei romani (Scola Tempio e Scola Nova) e le Scole Catalana, Castigliana e Siciliana, che raccoglievano gli esuli. Inizialmente erano previste due porte che venivano chiuse al tramonto e riaperte all’alba. Il numero degli accessi, aumentando l’estensione e la popolazione del ghetto, fu successivamente ampliato a tre, a cinque e poi ad otto. Il 6 ottobre 1586, con il motu proprio Christiana pietas, papa Sisto V revocò alcune restrizioni e consentì un piccolo ampliamento del quartiere che raggiunse un’estensione di tre ettari.
Le vicende della Rivoluzione francese e delle conquiste napoleoniche, sia pure con anni di ritardo e per un periodo limitato, modificarono le condizioni di vita degli ebrei romani. Il 10 febbraio 1798 le truppe francesi, comandate dal generale Berthier, entrarono in città. Il 15 febbraio venne proclamata la Prima Repubblica Romana, il 17 dello stesso mese all’interno del ghetto, in piazza delle Cinque Scole, fu eretto un “albero della libertà”, il 20 papa Pio VI fu costretto a lasciare Roma ed il giorno dopo, a Monte Cavallo, il comandante francese proclamò la parità di diritti degli ebrei e la loro piena cittadinanza. MA TALE CONDIZIONE EBBE BREVE DURATA: NEL 1814, CON IL DEFINITIVO RITORNO DEL NUOVO PONTEFICE PIO VII, GLI EBREI FURONO NUOVAMENTE RINCHIUSI NEL GHETTO.
La loro condizione è la peggiore di tutti gli Ebrei nello Stato pontificio. Il papa Pio VII, che era stato tenuto prigioniero da Napoleone, torna trionfalmente a Roma; e i commercianti ebrei – che nella breve parentesi di libertà avevano aperto dei negozi fuori dei ghetto – ricorrono all’antico sistema (nella tradizione dei sistemi ricattatori del Governo pontificio nei riguardi degli Ebrei) di offrire una forte somma (100 mila scudi) per poter continuare a godere dei diritti ottenuti. Invano: il ghetto viene nuovamente chiuso coi suoi portoni, che non erano stati bruciati; gli Ebrei sono cacciati dalle scuole, e perfino, ad Ancona, dagli ospedali. Torna l’obbligo della predica coattiva e l’umiliante omaggio in Campidoglio, se pure i capi della Comunità possono andarvi ora vestiti con abiti comuni anziché con grotteschi travestimenti, tali da suscitare ilarità e disgusto; solo nel 1830 viene abolito il tradizionale calcio che in tale occasione essi dovevano ricevere.
Quando nel 1823 viene eletto papa Annibale della Genga, che prende il nome di Leone XII, la situazione si aggrava ulteriormente. Questo papa, che ha iniziato il suo pontificato scomunicando i patrioti, due anni dopo la sua elezione ribadisce l’ordine che gli EBREI DEBBANO VIVERE RINCHIUSI NEI GHETTI, debitamente muniti di portoni; a Roma vengono tagliate fuori del ghetto due vie che erano state precedentemente aggiunte, e i negozi in esse situati devono venir chiusi entro 24 ore. Nel 1826 viene rimesso in vigore l’”Editto sopra gli Ebrei” del 1775: gli Ebrei non possono più servirsi nemmeno della “donna del fuoco” (la cristiana che accendeva il fuoco di sabato). Anzi, per maggior sicurezza, il papa proibisce senz’altro agli Ebrei di accendere fuoco di sabato. Nel 1828 le condizioni peggiorano ancora: è obbligatoria la vendita d’immobili, si rinnovano i battesirni forzati, si ripetono, con impressionante frequenza, paurosi casi di oblazione (Lugo, Ancona, altri centri): chi aveva avuto al proprio servizio una domestica cattolica, si faceva rilasciare per cautela un certificato, in cui questa dichiarava di non aver battezzato nessun membro della famiglia.
Alla morte di Leone XII (1829) SI INTENSIFICANO GLI ECCESSI ANTIEBRAICI. Per un anno è papa Pio VIII (1829-1830), che vuole inasprire ancor più le leggi vigenti, e proibisce agli Ebrei qualsiasi rapporto con i Cristiani, TRANNE CHE PER AFFARI. Il papa Gregorio XVI (1831-1846) rimette in vigore l’imposta di carnevale, che sostituiva l’obbrobrioso palio accompagnato da sconce gazzarre popolari; e nel 1836 caccia da Bologna gli Ebrei che vi avevano preso stanza dopo la Rivoluzione francese. In questo periodo la Comunità di Roma rimane senza rabbino.

chi Grida nel Deserto
Daturiano Gamifali
http://daturiano-dionaturafamiglia.blogspot.com/
daturiano@gmail.com